Cosa racchiude un oggetto che appartiene alla sfera emotiva nostra, della nostra famiglia e del nostro patrimonio locale? Che valore ha un oggetto inanimato che, giorno dopo giorno, ha acquisito una familiarità particolare e che si è distinto da altri oggetti suoi simili? Un libro regalato da una persona cara, una tazza usata più spesso di altre, un vecchio orologio ricordo dei nonni…
E anche, un attrezzo tipico della tradizione locale… un oggetto può raccontare il proprio territorio e l’ambiente in cui è custodito?
Gli oggetti della quotidianità per ciascuno di noi parlano del sé, del proprio vissuto, delle esperienze condivise, della storia della propria famiglia e del territorio. Sono custodi di memorie soggettive e collettive, raccontano vicende avventurose o storie molto semplici. Tutti hanno un valore unico e irripetibile.
TOTEM rende sacri questi oggetti, li ascolta e li fa suonare.
E’ una struttura in legno, un vero e proprio totem alto 2-3 metri con rami e assi laterali dotati di mollette e pinze. Su queste vengono collocati una serie di oggetti di uso quotidiano ben ancorati in modo che siano saldi sulla struttura. Gli oggetti sono portati dal pubblico in un momento precedente alla performance.
Il pubblico è infatti chiamato a partecipare scegliendo e portando con sé un oggetto della propria quotidianità, con il quale c’è un legame speciale. Al partecipante viene chiesto di descrivere il proprio oggetto, di raccontare la sua storia, del perché è speciale, cosa rappresenta, che significato ha. La storia dell’oggetto viene registrata durante un workshop preparatorio antecedente alla performance. Si tratta di un workshop musicale ed emozionale di esplorazione sonora degli oggetti portati, della loro storia e delle loro memorie. Il workshop verrà organizzato tenendo conto delle specificità locali, in modo da poterlo contestualizzare sul territorio. Se ad esempio la performance si tiene vicino ad un contesto naturale, il laboratorio avverrà in quel contesto.
Su rami e bracci del TOTEM sono collocati una serie di microfoni a contatto ad alta sensibilità che permettono di captare i suoni prodotti dagli oggetti con azioni delicate e rispettose (sfregamento, accarezzamento, leggero picchiettamento) del musicista/performer Fabio Bonelli.
Di Fabio Bonelli
Progetto inserito in “Intercettazioni” – Centro di Residenza Artistica della Lombardia: un progetto di Circuito CLAPS e Industria Scenica, Laagam, Teatro delle Moire, ZONA K, con il contributo di Regione Lombardia e del Ministero della Cultura.