Stuporosa – studio

Francesco Marilungo

Venerdì 9 dicembre ore 20.30 | LachesiLAB

Prova aperta al pubblico al termine della residenza

Stuporosa prende come riferimento il saggio ‘Morte e pianto rituale’ di Ernesto De Martino per portare avanti una ricerca coreografica sul cosiddetto ‘pianto senz’anima’, sulla figura della lamentatrice. Il titolo stesso del progetto è una citazione di De Martino: stuporosa è l’ebetudine, quello stato di catatonia che può manifestarsi nel tentativo individuale di superare il lutto per la perdita di una persona cara.
Una riflessione sull’atto del pianto, sullo  stato di lutto e sull’importanza di un rituale funebre – religioso o laico che sia – per dare un senso alla morte.


LachesiLAB via Porpora 43/47 Milano
Biglietto 4€ + 1€ tessera spazio
Prenotazioni: 338 813 9995 – info@teatrodellemoire.it


regia e coreografia: Francesco Marilungo
con: Alice Raffaelli, Barbara Novati, Roberta Racis, Francesca Linnea Ugolini, Vera di Lecce
musica: Vera di Lecce
vocal coach: Sandra Zoccolan
spazio e luci: Gianni Staropoli
costumi: Antonio Marras Archive
foto e video: Luca del Pia
produzione: Körper | Centro di Produzione Nazionale della Danza
co-produzioione: Fabbrica Europa
con il sostegno di: Dracma e Teatro Akropolis – Progetto CURA, Orbita|Spellbound – Centro di Produzione Nazionale della Danza
con il supporto di: Did Studio, Base Milano, QENHUN
Francesco Marilungo è inserito in “IntercettAzioni”- Centro di Residenza Artistica della Lombardia: un progetto di Circuito CLAPS e Industria Scenica, Laagam, Teatro delle Moire, ZONA K con il contributo di Regione Lombardia e del Ministero della Cultura


Francesco Marilungo
Attento al rigore compositivo di matrice RTC (Real Time Composition), focalizza il suo interesse nella creazione di atmosfere, frutto della giustapposizione di immagini strutturate su più livelli di rappresentazione.
Nei suoi lavori ricorre al corpo come portatore del duplice valore iconico/narrativo per indagare le figure archetipiche dell’inconscio collettivo con particolare attenzione al perturbante, a tutto ciò che è connesso al desiderio interdetto.
Il lavoro raggiunge un originale sviluppo in sala prove solo in seguito a un’attenta ricerca che attraversa e coniuga più campi: dopo aver indagato un soggetto attraverso la scrittura, la lettura, la discussione e la ricerca audiovisiva, traduce attraverso il corpo l’immaginario maturato.
Come diretta conseguenza della sua formazione scientifica, i suoi lavori hanno una struttura matematico-cartesiana. Ogni elemento scenico viene considerato come un’entità complessa costituita da una miriade di equazioni che vanno a costituire l’intero sistema della performance.

Con il sostegno del Circuito CLAPS e del MiC
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