Avrei dovuto, avrei voluto, avrei potuto sono formule di un mantra della società occidentale, che osserva l’esistenza attraverso le lenti del periodo ipotetico dell’irrealtà, quella costruzione grammaticale che esprime un’ipotesi che non si è realizzata nel passato e non si realizzerà nel futuro.
A partire dalle tesi di Adam Phillips contenute in In Praise of the Unlived Life, Elisabetta Consonni riflette sulle occasioni non colte, le opportunità che la vita non ci ha concesso, le proiezioni immaginarie rispetto ad una storia che non è accaduta: le risposte che non abbiamo dato al momento giusto, quello che avremmo voluto essere per incidere nella nostra storia personale o in quella universale ma anche solo la scelta del piatto giusto tra le proposte di un menù troppo vasto. Il neoliberismo ci cattura con milioni di possibilità e ci cresce con la convinzione che possiamo farcela ad ottenere ed essere quello che vogliamo, in un meccanismo che non smette di produrre mancanza.
LachesiLAB via Porpora 43/47 Milano
Biglietto 4€+ 1€ tessera spazio
Prenotazioni: 338 813 9995 – info@teatrodellemoire.it
Ideazione e regia Elisabetta Consonni Assistenza alla regia Francesco Dalmasso Accompagnamento drammaturgico Chiara Organtini Interpretazione Daniele Pennati
Promozione e sviluppo Chiara Panceri Coproduzione Teatro delle Moire/Danae Festival nell’ambito di Next – Laboratorio delle idee per la produzione e la programmazione dello spettacolo lombardo – Edizione 2021/2022
Progetto vincitore del bando Air_Artisti in Residenza 2021_Lavanderia a Vapore e del bando KRAKK_ programma di Residenze 2022 di Santarcangelo Festival
Elisabetta Consonni
Laureata in Comunicazione con una tesi finale sulla costruzione sociale del corpo nella danza e diplomata al The Place-London, ha poi approfondito la sua ricerca nella performing art vivendo in Olanda (2004-2009) e in Polonia (2013-2015). I suoi lavori mirano a espandere la pratica della coreografia cercando dispositivi performativi per incorporare dinamiche e temi del sociale. Il suo attivismo in ambito sociale e civico, prende la forma artistica di un processo di ricerca (documentato in ergonomicaproject.wordpress.com) che dal 2013 indaga l’uso e il significato sociale dello spazio pubblico e la declinazione delle competenze coreografiche nelle pratiche comunitarie. I suoi lavori sono stati prodotti da Teatro Grande di Brescia (IT), Centro Nazionale della Danza Virgilio Sieni (IT), Ariella Vidach AiEP (IT), Konfrontacje Teatralne (PL), Biennale Danza Venice (IT), Orlando Festival (IT), Pergine Festival (IT), Lavanderia a Vapore (IT) e presentati presso International Dance Theater Festival Lublin (PL), Biennale Danza di Venezia (IT), Cantieri Culturali Isolotto (IT), Zona K (IT), Indisciplinarte Terni (IT), Fog Festival (IT), In/Visible Cities (IT), Danae Festival (IT), Le Alleanze dei Corpi (IT) Farout (IT), Camposud 2021 (IT), Festival Periferico (IT).