“Nessuno avrà un’esperienza diretta delle vere cause di tali accadimenti, ma ognuno ne avrà
ricevuto un’immagine.”
Jean Baudrillard –
Sviluppato intorno alla figura mitologica della Baccante e realizzato a partire da un’indagine antropologica svolta all’interno della Scuola Civica Paolo Grassi rivolta ad aspiranti artisti tra i 18 e i 35 anni, Èidos è un progetto coreografico in cui tre danzatrici interrogano il proprio corpo nel tentativo di dar vita a un rituale che lo celebri.
Ricalcando la struttura drammaturgica della tragedia greca (suddivisa in prologo, parodo, episodi, esodo) e amalgamandola coi linguaggi del contemporaneo (performance, videoproiezione, contaminazione sonore) la narrazione si articola a partire da una dimensione solitaria che via via si frammenta e gradualmente genera l’incontro con l’altro.
I temi indagati sono l’isolamento, la frammentazione del corpo, il rapporto tra dimensione privata e sociale, il rito come forma di degenerazione e rigenerazione.
Utilizzando come pretesto narrativo le Baccanti che nel mito sfuggono all’ordine prestabilito dalla società e riproponendone gli stessi interrogativi “A che vivi? Che fai? Chi sei?”, il progetto intende così indagare la dimensione rituale, attraverso la ripetizione di movimento, gesto e azione, con l’obbiettivo di invitare lo spettatore a immaginare una nuova comunità e a ripristinare quell’ancestrale, ormai perduto,
sentimento di collettività.
IN SCENA
In scena ci sono tre stanze dentro le quali sono appesi tre pannelli che fungono da schermi. Sul pavimento un geometrico disegno luci ricalca la sezione aurea, regola matematica concepita nell’Antica Grecia come principio di equilibrio e di unione tra l’uomo e la natura.
Al progredire della narrazione, i pannelli si rivelano specchi, il disegno luci cambia forma e, dopo un apice di commistioni musicali, si realizza uno spazio vuoto dove il corpo delle danzatrici genera una drammaturgia sonora che viene catturata e amplificata da diversi microfoni disposti ai lati.
Durante l’intera scena, nel frattempo, il videoproiettore si fa deus ex machina e, dialogando coi vari linguaggi, modifica, distorce e ricrea lo spazio.
Regia: Valeria Fornoni
Dramaturg: Bruna Bonanno
Interpreti: Alessandra Cozzi, Agnese Gabrielli, Camilla Neri
Sound e Video Designer: Fabio Brusadin
Scene: Marina Conti
Valeria Fornoni è inserita in “Intercettazioni” – Centro di Residenza Artistica della Lombardia: un progetto di Circuito CLAPS e Industria Scenica, Milano Musica, Teatro delle Moire, ZONA K, con il contributo di Regione Lombardia, MiBAC e Fondazione Cariplo.