Aléxandros – primo studio

Francesco Marilungo

Lunedì 9 ottobre - ore 20 | LachesiLAB

Pochi personaggi storici hanno suscitato tanta ammirazione quanto Alessandro Magno, il sovrano macedone che, in poco più di dieci anni, dal 334 al 323 a.C., si impadronì dell’immenso impero persiano e condusse il suo esercito sino in India. Sin dall’antichità divenne un eroe leggendario e, nel corso dei secoli, rimase il modello di tutti i grandi conquistatori. Tuttavia sorprende l’enorme importanza che hanno avuto nella sua vita numerose pratiche di divinazione. Ogni sua azione è stata influenzata o connessa alla comparsa di un prodigio, alla consultazione di un oracolo, al volo o al canto di uccelli. Questo suo ‘abbandonarsi’ a segni presenti nella natura trova origine nella credenza d’una costante compenetrazione tra sacro e profano, nell’esistenza di rapporti intimi e di non immediata evidenza, di armoniche simmetrie tra i diversi elementi del mondo, di rapporti stretti e simbolici tra l’oggetto, il microcosmo, e l’universo, il macrocosmo. La divinazione per Alessandro celava una sua profonda necessità di oltrepassare i propri limiti naturali, quasi un’aspirazione di carattere sentimentale.

 

Di e con Francesco Marilungo
Costumi: Antonio Marras Archive
Musica: Anthony Giaffreda
Produzione Körper/ centro nazionale di produzione della danza
Con il supporto di Teatro delle Moire

INFO E COSTI

Evento gratuita ma prenotazione gradita
Per prenotazione e ulteriori informazioni potete inviare una email a: info@teatrodellemoire.it

LachesiLAB – via Porpora 43/47 Milano

Attento al rigore compositivo di matrice RTC (Real Time Composition), focalizza il suo interesse nella creazione di atmosfere, frutto della giustapposizione di immagini strutturate su più livelli di rappresentazione. Nei suoi lavori ricorre al corpo come portatore del duplice valore iconico/narrativo per indagare le figure archetipiche dell’inconscio collettivo con particolare attenzione al perturbante, a tutto ciò che è connesso al desiderio interdetto. Il lavoro raggiunge un originale sviluppo in sala prove solo in seguito a un’attenta ricerca che attraversa e coniuga più campi: dopo aver indagato un soggetto attraverso la scrittura, la lettura, la discussione e la ricerca audiovisiva, traduce attraverso il corpo l’immaginario maturato. Come diretta conseguenza della sua formazione scientifica, i suoi lavori hanno una struttura matematico-cartesiana. Ogni elemento scenico viene considerato come un’entità complessa costituita da una miriade di equazioni che vanno a costituire l’intero sistema della performance.