Questo lavoro è una ricerca sul maschile:
cos’è per me il maschile? come posso ‘liberare’ il maschile per non dovervi rinunciare? è possibile ritrovare un contatto intimo, proprio e non normativo con il maschile? la mia esperienza del maschile può davvero connettermi ad altri esseri umani? e può questo maschile diventare un ‘cortile’ o un campo di vita, fatto di esperienze varie e mutevoli, piuttosto che una categoria di appartenenza?
Questo lavoro nasce dal desiderio di scacciare certi fantasmi, disarmare la paura, allentare i confini, e non risolversi a vivere per mera opposizione né tantomeno per solo estraniamento. Fare della terra un cielo che, come il cielo, non confonda la geografia con la genealogia, l’altitudine con l’autorità.
Questo lavoro è anche il tentativo di scrivere una lettera al Padre, a quello che abbiamo conosciuto, anche quando ci è mancato, al Padre che abbiamo subìto, a quello che noi stessi abbiamo nutrito, noi come i nostri padri e i padri dei nostri padri.
Questo lavoro è un solo, benché siamo in due. È un solo con un intruso. Io sono l’intruso.
Questo lavoro è un esercizio di commiato e in questo senso prende inizio da una fine.
Questo lavoro è un lavorìo.
“Se io avessi mollato, se mi fossi lasciato andare, tu non ci saresti,
perché non ci sarebbe il sesso, non ci sarebbe la famiglia, non ci sarebbe il letto coniugale,
non ci sarebbe la maternità, non il latte caldo, non le carezze a bilanciare i miei pugni,
nessuno, nessuno si sarebbe occupato di te. Saresti un individuo gettato nel nulla.
Se io non porto il mondo, tu non hai forma. Se io lo lascio, tu non hai confini.
Non ci sarebbe né qui né lì, né destra né sinistra.
Io sono qui per dividere, per formare, per opporre,
io sono qui per fare la guerra,
perché dove c’è guerra c’è morte
e dove c’è morte c’è vita.
Io sono il Padre.”
di: Gennaro Lauro
con: Silvia Mai e Gennaro Lauro
produzione: Compagnie Meta (Francia), Associazione Sosta Palmizi (Italia)
sostegno residenziale: D.iD (Austria), HOME – centro coreografico (Perugia), Associazione Sosta Palmizi (Cortona), Micadanses (Francia), BTT/Balletto Teatro di Torino (Italia), Le Volatil (Francia), Teatri di Vetro (Roma), Tenuta dello Scompiglio (Capannori LU), Oriente/Occidente (Rovereto TN), Fabbrica Europa (Firenze), IntercettAzioni – Centro di Residenza Artistica della Lombardia / Teatro delle Moire (Milano) accolto da: CND – Pantin (Francia), L’Échangeur CDCN (Francia), 104-Paris (Francia)
immagine: The boy from the neighborhood (2018) – Ludovic Thiriez