Daino

una riflessione di Silvia Rampelli

per Danae InOnda 2021

Sono tante le domande che come artisti e ideatori di un festival ci siamo posti nel contesto pandemico del tutto nuovo ed eccezionale che ha colpito le persone a livello globale tra il 2019 e il 2021. Ci si è chiesti quali fossero le possibilità dell’arte di dare il proprio contributo nell’elaborazione del trauma personale e collettivo e, in particolare, col nostro Festival in che modo si potesse cercare di dire qualcosa che non avesse a che vedere solo con il nostro ristretto ambito.

Sulla base di queste riflessioni abbiamo chiesto ad alcuni artisti e artiste un contributo.

Riportiamo qui il contributo di Silvia Rampelli.

pdf – DAINO

Danae InOnda è un ambiente virtuale creato nel 2020, dove poter proporre materiali che riportino un’esperienza differente rispetto alla scena dal vivo.
Danae InOnda
ha accolto nel 2021 Daino di Silvia Rampelli.

Silvia Rampelli/Habillé d’eau
Laurea in Filosofia, focalizza la riflessione sulla natura dell’atto, sulla centralità della dimensione percettiva nella pratica scenica e nei processi esperienziali trasformativi. Attiva nella creazione e in ambito teorico e formativo, fonda Habillé d’eau, progetto di ricerca performativa indipendente, propone seminari e discorsi in contesti pubblici e di studio, sviluppa azioni per utenti fragili. Con Habillé d’eau è prodotta, tra l’altro, da La Biennale di Venezia e invitata nei maggiori festival. Numerosi sono i testi critici e i riconoscimenti, tra i quali: il Premio Ubu 2018 per il miglior spettacolo di danza.
È artista docente per l’università Iuav di Venezia; Il passo, La Quinta Parete, Nascondere, progetti di Romeo Castellucci per la Triennale, Milano; Scuola Cònia, direzione Claudia Castellucci; Istituto di Ricerca di Arte Applicata Societas; Da.Re. Dance Research. E’ sostenuta da Tir Danza.

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