Cavalieri nella tempesta – interviste spericolate

un podcast di Radiovisione

Conversazioni con alcune indomite figure che raccontano il loro modo speciale di attraversare le tempeste della vita, fuori dalle rotte più battute.

Cavalieri nella tempesta è un podcast realizzato dal collettivo RadioVisione, esperienza in cui è stato coinvolto Teatro delle Moire dal 2020 al 2023.
Le tre A(utrici) realizzano conversazioni con alcuni indomiti cavalieri che raccontano il loro modo speciale di attraversare le tempeste della vita, per immaginare il futuro fuori dalle rotte più battute.

A cura di Alessandra De Santis, Alessandra Licheri, Antonella Spina
Montaggio audio e paesaggi sonori di Attilio Nicoli Cristiani, Costantino Pirolo e Guido Mannucci (solo per i primi 5 episodi)

 

“Il potere della radio non sta nel rivolgersi a milioni di ascoltatori, ma nel rivolgersi intimamente e privatamente a ciascuno di quei milioni.” Hallie Flanagan

RadioVisione nasce nel 2020 dall’esigenza di trovare uno strumento che possa connetterci, nonostante la distanza a cui i corpi sono costretti e per continuare a riflettere e interrogarci sul presente e sul futuro. È anche una possibilità per sperimentare la dimensione artistica e per ritrovare spazi di creazione, che in questo tempo sono andati sempre più riducendosi se non scomparendo del tutto.

Il primo esperimento radiofonico su cui ci siamo cimentati è la realizzazione di un podcast dal titolo Di cammini di sogni, di luci e costellazioni, dedicato al cammino Nel Cuore della Notte un cammino politico e poetico, del 21 settembre 2019, per ritrovarci seppur distanti, con quanti hanno attraversato quell’esperienza e andato in onda il 24 aprile 2020 per Radio India. Da qui nasce la determinazione a proseguire l’esperienza creando la radio del gruppo, che al suo debutto ripropone come prima trasmissione proprio questo progetto sonoro.

La radio è anche porta di accesso per aprire a nuove energie, entrare in contatto con diverse esperienze sociali, politiche e artistiche che ci avvicinino a biografie e percorsi talvolta invisibili e forse proprio per questo preziosi. E vuole essere anche strumento per comunicare, affiancare e sostenere le varie fasi del progetto (Non) è la fine del mondo, dal quale farsi ispirare, nell’accoglienza di pensieri e considerazioni, racconti, memorie dei processi attraversati.

 

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