Biston Betularia carbonaria

Antonio Ianniello

sabato 28 settembre 2024 dalle ore 15 | LachesiLAB

Biston Betularia è un lepidottero della famiglia Geometridae presente in Eurasia e Nord America. In natura la specie più diffusa è la typica il cui colore bianco, nel corso della sua evoluzione, le ha permesso di mimetizzarsi sui tronchi di betulla e di sfuggire quindi ai predatori.

Nelle città del XIX secolo, l’inquinamento atmosferico causato dall’industrializzazione aveva scurito le cortecce degli alberi favorendo così la sopravvivenza della specie melanica detta carbonaria,caratterizzata dal colore nero.

Nel corso dei decenni, con il recedere dell’inquinamento, la typica è lentamente ritornata a essere la specie dominante.

In un futuro prossimo gli incendi sempre più frequenti causati dal cambiamento climatico renderanno le nostre città un nuovo palcoscenico per l’apparizione di Biston Betularia carbonaria, la falena nera.  Milano è tra le città più inquinate d’Europa; Milano potrebbe andare a fuoco.

L’azione performativa comprende la creazione pubblica di un totem che ritrae una falena nera, la lettura di un testo –Dystopic Meditations–,  lo sventolare di una bandiera. La creazione e l’attivazione pubblica del totem è un invito a riflettere sul modo in cui partecipiamo attivamente alla nascita dei nostri mostri.

che volto ha un mostro? come gli dipingiamo le ali?

 Il passaggio dal non vedere al vedere si attua qui mediante l’evocazione collettiva di una presenza mostruosa che può ricoprire le nostre vite di nero.

concept, sculpture, performer Antonio Ianniello
visuals Federico Antonini

Evento gratuito ma gradita prenotazione
338 813 9995 – info@teatrodellemoire.it
LachesiLAB
via Porpora 43/47 Milano

Antonio Ianniello (Ph.D.) lavora nell’intersezione tra filosofia della mente incarnata ed arte. Sperimenta processi di coordinazione immaginativa per fronteggiare le crisi incombenti. Ha fondato Future Monsters, collezione di mostruosità.

È stato invitato a presentare i suoi progetti artistici, tra gli altri, dalla Biennale di Venezia-Teatro e dal Singapore Arts Festival.